Montagne
Il nome Montenegro, che nel XV sostituì i più antichi nomi del paese (Duklja
e Zeta), descrive il carattere montuoso del paese. La gran parte della superficie
(13.812 kmq) del Montenegro, situato sulla costa dell’Adriatico orientale, confinante
con l’Albania, il Kosovo, la Serbia, la Bosnia e la Croazia è composto dalle montagne
che fanno parte delle Alpi Dinariche che attraversano la penisola balcanica.
Le montagne si innalzano come un muro sopra il litorale adriatico, dividendo
la zona costiera dall’entroterra. Nella parte centrale si trova una depressione
intorno al lago di Scutari
e alla valle di Zeta e nella parte settentrionale le montagne diventano più alte,
attraversate dai fiumi che formano dei profondi canyon e coperte dalle fitte foreste.
Le montagne sopra la costa rappresentano un ostacolo per la comunicazione e per
la penetrazione del clima mediterraneo nell’entroterra, che, con eccezione della
depressione centrale intorno al
lago di Scutari e alla vale di Zeta, ha un clima continentale e alpino, con
estati fresche e inverni rigidi. La flora è molto diversificata, da quella mediterranea
sulla costa a quella tipicamente alpina nelle montagne settentrionali, con quasi
50% del territorio del paese coperto dalle foreste.
La diversità degli ambienti naturali, del clima e della flora hanno causato una
gran diversità e ricchezza di fauna. Il Montenegro è particolarmente ricco
d’animali selvatici ( cervi, lupi, cinghiali, orsi ecc.) e soprattutto uccelli (beccaccia,
anitra, aquila, falco, ecc.). Questa ricchezza naturale non è stata danneggiata
dallo sviluppo industriale e dall’inquinamento, è protetta dalle leggi e nel 1991
il Montenegro è stato proclamato Stato ecologico,
il primo nel mondo.
Nel Montenegro esistono quattro parchi nazionali; Lovčen, il
lago di Scutari, Durmitor
e la Montagna di Biograd. Il parco nazionale di Durmitor e il golfo di
Kotor sono stati proclamati il patrimonio naturale dell’umanità sotto
la protezione dell’UNESCO.
Il lago di Scutari
è il più grande lago dei Balcani e i fiumi che attraversano le montagne formano
dei canyon profondi di rara bellezza. Questi ambienti creano delle opportunità per
la pesca (nei laghi e nei fiumi), per la caccia e per la pratica dei diversi sport
e attività ricreative.
Mentre il litorale, grazie al trasporto marittimo, era in contino contatto con altre
culture mediterranee ed europee, l’entroterra era più isolato ed ha conservato tradizioni,
pratiche religiose, mentalità e abitudini arcaiche. Anche questa parte del paese
è ricca di monumenti culturali che testimoniano la lunga e drammatica storia e le
diverse influenze religiose e culturali. Qui si trovano i più importanti monasteri
ortodossi, le moschee come anche i siti archeologici dell’epoca romana e pre romana.
La ricchezza naturale, gli sport invernali e le attrazioni culturali hanno favorito
lo sviluppo del turismo. Zablijak
e Kolasin sono già da decenni
diventati importanti centri turistici invernali, frequentati da turisti anche durante
l’estate.