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Arte e cultura

Pero Pocek

Nacque nel 1878 a Cettinje, e morì nel 1963 nel Montenegro. Aveva origini montenegrine, ma dopo essere emigrato in Italia rimase tanto affascinato, da rimanere legato profondamente, sia a livello di formazione che di cultura. Durante il suo viaggio in Italia: la prima tappa fu Napoli, luogo in cui il pittore frequentò l'Accademia di Belle Arti studiando con Filippo Palazzi e Domenico Morelli, e infine a Roma. Decise di tornare saltuariamente nel Montenegro. Si invaghì della principessa Elena Petrovic Niegos, che però diventò moglie di Vittorio Emanuele III. Amatissimo in patria, dove tuttavia non è più tornato a causa della incorporazione del Montenegro nella Serbia, agli inizi del novecento, Pocek è invece poco conosciuto in Italia.

Il suo stile era basato sull'accademicismo, ma ben presto se lo lasciò alle spalle. Il suo soggetto preferito era rappresentato dal paesaggio mediterraneo in stile "plein air" e impressionista (Veduta di Napoli, Campo a Ulcinj). Le opere racconteranno i paesaggi e le passioni dell'artista, da "I faraglioni di Capri" a "Le rovine di Roma" a "Il giuramento", che evoca la strenua resistenza del popolo Balcanico contro la Turchia. Le sue opere sono considerate tra le più ardite e prestigiose rispetto agli altri pittori della prima generazione dell'arte moderna montenegrina, e possono essere ammirate in un'esposizione permanente presso il Museo d'Arte di Cetinje. La sua carriera culminò con l'espressionismo (Il casino di caccia del Re).

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