Letteratura
La parola scritta e orale è sempre stata importante nella storia del Montenegro
come base per la sopravvivenza sia spirituale che fisica o come espressione del
bisogno di trovare il proprio posto tra la terra e il cielo.
Attraverso la storia, i talenti letterari del Montenegro si sono misurati con due
grandi discipline: la pittura e la poesia.
Il bisogno profondo di esprimersi si concentrò su di esse generando molti scrittori
di fama internazionale. In proporzione ai suoi abitanti, sono poche le nazioni con
così tanti poeti e scrittori.
I primi documenti scritti dell’odierno Montenegro risalgono alla seconda metà del
XII secolo.
Il Vangelo di Miroslav, di questo periodo, scritto per volere di Miroslav,
Principe di Zahumlje, fratello di Stefan Nemanja, è l’opera in cirillico più importante
del Medioevo. Con le sue 300 miniature e iniziali, è un connubio di stile bizantino
e romanico.
Nella seconda metà del XII secolo venne scritta la Cronaca di un Prete Docleano.
Questa cronaca, il cui autore è un anonimo prete cattolico di Bar, racconta la storia
dei sovrani del paese andando indietro nel tempo dall’epoca in cui gli Slavi si
spostarono nei Balcani fino al periodo in cui venne scritta la Cronaca. La seconda
parte della Cronaca è una bellissima storia d’amore, dedicata al re Vladimir e a
sua moglie Kosara, che per le caratteristiche poetiche e psicologiche dei suoi personaggi
si può assimilare alla letteratura cavalleresca che sarebbe stata scritta molti
secoli dopo.
La prima tipografia in Montenegro fu fondata nel 1493, quarant’anni dopo la tipografia
di Gutenberg. Il suo fondatore fu Djuradj Crnojevic, l’ultimo sovrano medievale
di Zeta. Hieromonk Makarie gestì la tipografia. In essa vennero stampati
cinque libri, tra cui il più importante fu Oktoih. Si trattava del primo
libro stampato in cirillico dagli slavi del sud, in due colori, con caratteri e
iniziali in stile rinascimentale.
L’ “Oktoih” rappresentò un modello per molte tipografie slave dell’epoca.
Una delle tipografie più importanti, in quanto contribuì a preservare il patrimonio
spirituale montenegrino, fu quella di Bozidar Vukovic Podgorican, fondata all’inizio
del XVI sec. a Venezia.