Il Vladika (1516-1697)
Dopo l'ultimo dei Crnojević, nei successivi
180 anni, il Montenegro fu governato da suoi Vladika o Vescovi. I Vladika
erano eletti da assemblee popolari. In tale periodo, i Vladika provenivano da famiglie
differenti "Il Vladika è un esponente montenegrino, come lo fu il primo Vladika,
ed egli non poteva che essere un nativo montenegrino proveniente da una delle migliori
famiglie montenegrine" (St. Petar Cetinjski).
I Vladika erano veramente spirituali e leader popolari del Popolo montenegrino.
"Il Vladika era un guardiano della forza spirituale e dell'auto-consapevolezza
del popolo, basate sulla fede e la tradizione di eroismo e antenati gloriosi...
Il Vladika governava non con la forza bruta ma attraverso la fede e la Chiesa nella
quale il Vladika e il popolo erano un unica cosa. Era una forma peculiare di fratellanza
spirituale". (Rovinski, "Crna Gora u proslosti i sadasnjosti", 1989)
L'istituzione del regno teocratico e gli individui che lo governarono attraverso
i secoli furono la chiave dell'indipendenza del Montenegro, dell'identità
e unità nazionale montenegrina, in contrasto con lo scenario di lotte tribali.
Circondati dall'Impero ottomano, arroccato negli altopiani intorno al monte Lovčen, il Montenegro mantenne la sua sovranità sotto la guida dei Vladika.
Nel XVII secolo, i montenegrini incrementarono le lotte contro gli eserciti
ottomani. Vincendo, battaglia dopo battaglia contro la più potente armata del tempo,
i montenegrini mantennero la loro indipendenza e progressivamente riaffermarono
la propria sovranità sui territori vicini dietro gli altopiani nazionali. All'inizio
elettiva, la carica del Vladika divenne ereditaria nel 1697, passando in linea diretta
da zio a nipote, durante il regno di Danilo I Petrović
, primo rappresentante della dinastia dei Petrović-Njegoš. Il principe-vescovo
Danilo nel 1711 stabilì un'alleanza con la Russia
in funzione antiturca; da quella prima relazione si sarebbe sviluppato in seguito
uno stretto legame tra i due paesi.
Dopo Danilo, Pietro I e Pietro II fortificarono
lo stato, dandogli una legislazione e delle istituzioni moderne. Il potere temporale
e quello religioso vennero nuovamente separati da Danilo II, che nel 1852 abolì
la carica di principe-vescovo e assunse la carica di principe (gospodar). Grazie
all'aiuto dell'Austria, nel 1860 egli respinse l'attacco degli ottomani.