Dinastia Balšić (1356-1427)
Con la morte dello Zar serbo Dušan Nemanjić, avvenuta nell'anno 1355, il regno di
Raška iniziò a perdere unità e forza. Nel territorio di Zeta, la nuova dinastia
montenegrina dei Balšić (dal nome del capostipite Balša I) riaffermarono la
propria indipendenza intorno all'anno 1360. In una lettera scritta dallo Zar serbo
Uroš alla città di Dubrovnik nello stesso anno, i Balšić sono menzionati
in quanto sovrani di Zeta e documenti veneziani del 1368 riferiscono, a proposito
dei Balšić, “coloro i quali divennero indipendenti dal Regno serbo”.
Il potere dei Balšić, inizialmente, si limitava al territorio meridionale
del Regno di Zeta a partire dal loro insediamento originario di Škodra per poi estendersi
al nord. Essi erano sovrani di religione cattolica, il che dimostrò che la grande
influenza della Chiesa Romana Cattolica in Montenegro continuò anche attraverso
il XV secolo. Balša I ebbe tre figli: Đurađ, Balša II e Stracimir. Đurađ I, considerato
il più influente della dinastia, espanse e consolidò la rinnovata potenza di Zeta
e conquistò l'importante città serba di Prizren. Il monarca di Zeta ed i suoi vicini
territoriali erano in costante conflitto con il sovrano Ercegovese Nikola Altomanović,
il quale conquistò e avanzò rivendicazioni verso i territori dei suoi avversari.
Una potente coalizione però, formata dal Principe serbo Lazar Hrebeljanović, dal
Ban bosniaco Tvrtko I, dal Re Đurađ I Balšić, dal Principe Nikola Gorjanski
e dal Re Ludovik I Di Ungheria (con il supporto logistico di Ragusa), sconfisse
Nikola Altomanović e il suo esercitonel 1373. Il Ban bosniaco ed il Principe serbo
conquistarono buona parte del Regno Ercegovese mentre, ai Balšić, andarono
le città di Trebinje, Konavle e Dračevica. Dispute sull'attribuzione di queste ultime
città portarono ad una guerra tra il Sovrano di Zeta e il Ban bosniaco Tvrtko.
La consolidata sovranità di Zeta includeva molte delle terre del precedente regno
di Doclea e parte del sud di Raška ma la Ercegovina fu sottomessa, in gran parte,
al controllo di Altomanović e successivamente a quello del Banato bosniaco di Tvrtko.
Regnando Đurađ I, Zeta fu uno Stato estremamente organizzato. Possedeva un
doppio livello giudiziario di Corti, un tesoro gestito da un Regnante ben avverso
ai commerci e governanti locali nominati direttamente dal Re. Le città della costa,
gestite da Principi anch'essi di nomina regale, continuarono a mantenere le proprie
autonomie tradizionali. Sotto il regno di Đurađ I Balšić, Zeta ebbe anche
la propria moneta nazionale: il Dinaro.
A seguito della morte di Đurađ, avvenuta nel 1378, ascese al potere Balša II, terzo
figlio del capostipite Balša I. Costui tentò, senza successo, la conquista della
città di Cattaro. Morì in battaglia, combattendo
i Turchi, nel 1385. A Balša II successe Đurađ II, il quale regnò fino al 1403, governando
Zeta e il nord Albania dalla sede del suo potere, nella città costiera di Ulcinium
(attuale Ulcinj). Figlio di Milica Mrnjavčević, una sorella del Principe serbo Vukašin,
Đurađ II sposò Jelena, figlia del Principe Lazar di Serbia. Sotto il suo regno Đurađ
vide parti del suo reame erosi dalle rivendicazione di locali signori feudali i
quali asserivano possedimenti ben oltre ciò che era stato disposto in origine, lasciando
al Re solo un brullo territorio intorno al lago di
Scutari.
Nel 1403, il figlio diciassettenne di Đurađ, Balša III, ereditò il governo di Zeta.
Durante i primi anni del suo regno, il principale sostegno venne da sua madre, Jelena,
sorella del sovrano di Serbia, Stefan Lazarević. Jelena lavorò duramente per rafforzare
i legami familiari tra Balša e suo zio. Negli anni del suo regno, Balša si prodigò
per mantenere saldi i delicati equilibri di potere di Zeta che la fecero diventare
punto focale nelle lotte per la supremazia tra i grandi poteri del periodo, Ottomani
e Veneziani in particolare. Inoltre i rapporti con la Serbia risultarono, ovviamente,
estremamente rafforzati in quei tempi. Nel 1419, Balša III si lanciò in una sventurata
guerra contro Venezia per riconquistare le coste perdute. Nel '21, poco prima della
sua morte e sotto l'influenza della madre Jelena, passò lo scettro di Zeta nelle
mani dello zio Stefan Lazarević che lo cedette a suo figlio Đurađ Brankovic. Quest'anno,
il 1421 appunto, segnò la fine della dinastia dei Balšić. I successivi trent'anni
furono un periodo di tumulti e accese rivalità per il potere di Zeta. Da questi
conflitti emerse la terza dinastia montenegrina, i Đurašević, famiglia del
clan dei Crnojević.