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Storia

Nikola I (1860/1918)

Nel 1858, tre giovani ragazzi della famiglia reale dei Petrović, furono mandati a studiare al collegio “Louis le Grand” di Parigi. Uno di essi era il 17enne Nikola Mirkov divenuto in seguito Principe e quindi Re con il titolo di Nikola I Petrović. Due anni dopo, a causa dell'assassinio di suo zio Danilo, Nikola ritornò a Cetinje per trovare una corte fortemente francofila nella quale la vedova Darinka continuava ad occuparsi dell'uso del francese e del mantenimento dell'etichetta delle corti europee coeve.

Come lo zio Danilo, Nikola ammirava la Francia, la sua ricchezza nazionale, l'eredità culturale e le sue istituzioni politiche. Nikola sposò Milena proveniente dalla famiglia Vukotić. Tale famiglia giocò un ruolo chiave nella leadership del Montenegro prima dell'ascesa al potere dei Petrović. Le due famiglie furono amiche di lungo corso nonché grandi alleati politici. Nikola e Milena ebbero 12 figli dei quali 3 erano maschi e 9 femmine. 6 figlie sposarono reali o aristocratici europei. Questi matrimoni consentirono ai Petrović l'ingresso diretto nelle più importanti corti europee con notevole miglioramento della politica estera di Re Nikola.

Sua figlia Milica sposò il Granduca Peter Nikolajević, cugino dello Zar di Russia Alexander III. Lo Zar definì Nikola “l'unico vero e leale amico della Russia”. Ma la più famosa delle sue figlie fu Jelena, di grandi ideali pacifisti e umanitari, la quale andò in sposa al Re d'Italia Vittorio Emanuele. La principale sfida di Nikola gli si presentò nel 1862 allorché gli Ottomani lanciarono un offensiva in serie, molto ben organizzata, orchestrata per circondare completamente e distruggere militarmente il Montenegro.

Le battaglie di quell'anno causarono molte perdite su entrambi i fronti. I Montenegrini persero 3.500 uomini mentre la Sublime Porta ne contò oltre 8.000. Re Nikola accettò, in fine, la proposta di cessazione delle ostilità avanzata da Omer Paša Latas. In realtà, però, i termini dell'accordo non furono mai rispettati, per questo i Montenegrini, nel 1863, erano già pronti a riaprire le operazioni militari. Le ostilità e guerre continue condussero al triennio '76/78 allorché l'esercito di Kralj Nikola vinse battaglie decisive sui fronti di Vucji Do, Fundina, Trijebac, Krstac e Bjelopavliči. Particolarmente importanti le vittorie di Vucji Do e della valle di Bjelopavliči (dove scorre il fiume Zeta).

Le città di Podgorica, Nikšić, Bar e Ulcinj furono portate sotto il controllo di Re Nikola. Il territorio montenegrino raddoppiò e consolidò le proprie estensioni sotto il regno del sovrano Petrović. Nel 1842 l'Austria riconobbe i confini del paese; nel 1859 il Sultano fece altrettanto e così anche tutti gli altri paesi partecipanti al Congresso di Berlino del 1878.

Il Montenegro era internazionalmente riconosciuto quale stato sovrano e indipendente. In corrispondenza del periodo appena descritto, il Montenegro e la sua capitale Cetinje, conobbero un rapido sviluppo economico e sociale. È opportuno segnalare che tale progresso si verificò durante un periodo di estrema instabilità generale determinata dalle continue guerre e lotte tra la nazione e la futura Turchia. Prima del 1868 esistevano solo poche, e male organizzate, scuole elementari in Montenegro. Ma tra lo stesso anno e il 1875, 72 nuove scuole aprirono i battenti istruendo circa 3.000 studenti. L'educazione elementare, incrementata senza costi, divenne obbligatoria. Nel 1869, un seminario per docenti e un colleggio femminile furono aperti nella capitale, Cetinje. Nel 1875 fu il turno di un istituto agrario aperto nella rinnovata Danilovgrad, scuola chiusa però dopo soli due anni a causa della guerra contro Costantinopoli.

La futura classe dirigente, istruita negli istituti statali, fu integrata nelle strutture amministrative del paese. Il 1880 è l'anno dell'apertura del primo Ginnasio classico inferiore, divenuto superiore nel 1902. nel '82 la nazione contava: 75 scuole pubbliche e26 private. Il paese ebbe il primo telegrafo e ufficio postale tra il '69 e il '71. Tre anni dopo iniziò la costruzione della principale strada montenegrina, da Cetinje a Kotor, con il supporto austriaco, successivamente estesa a Rijeka Crnojeviča e di qui al resto del paese. La ferrovia da Bar a Virpazar fu inaugurata nello stesso periodo. Si registrò un notevole incremento dei commerci e molte imprese straniere, soprattutto italiane, aprirono proprie sedi in Crna Gora.

Nikola inviò nel 1892, 14 giovani nelle accademie militari italiane. Costoro, assieme a quelli educati in Russia (principale sostenitore economico-militare), introdussero l'organizzazione moderna militare del paese, strategica e tattica. Nikola introdusse l'Alta Corte, organismo giudiziario statale separato dall'Esecutivo, la Common Law del famoso giurista Baltazar Bogišić sostituì la precedente raccolta di Leggi generali del Principe Danilo. Nel 1888 il paese ebbe la prima legge sulla proprietà con precise definizioni dei diritti e doveri di proprietà, crediti e transazioni collaterali e il potere di libera disposizione della proprietà. Venne introdotta la prima costituzione formale, 1905; la libertà di stampa, la Legge Penale, ponendo le basi per la fondazione del moderno stato di diritto in sintonia con i più sviluppati paesi occidentali.

Durante tale periodo si segnala la nascita di numerose pubblicazioni periodiche. Nel 1910 il Parlamento proclamò il Montenegro Monarchia Costituzionale e Nikola quale suo Re. Gli anni seguenti furono i più duri della storia montenegrina, sebbene il paese uscì vittorioso dalle guerre balcaniche, pagò un altissimo prezzo in vite umane. Particolarmente costosa fu la vittoria sulla città Albanese di Scutari, sotto il dominio ottomano, vista l'ostilità mostrata dalle grandi potenze che costrinsero Nikola a porre la città sotto supervisione internazionale. Gli eventi della I guerra mondiale, condussero alla fine del Montenegro come stato indipendente e come Regno. Si registrò, infatti, l'annessione alla Serbia del 1918 e la conseguente insorgenza del Natale 1919. Re Nikola morì, in esilio, ad Antibes e fu sepolto nella città di San Remo nel 1921. Nel 1989 le sue spoglie, quelle della moglie la Regina Milena e di due delle sue figlie Ksenija e Vjera, furono traslate in Montenegro, nella Cappella di Cipur a Cetinje, l'antica capitale.

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