Letteratura
All’epoca della dinastia Petrovic, la vita sociale e la stessa esistenza in Montenegro
erano legate al Monastero di Cetinje. Ecco perché divenne un centro spirituale,
sociale e letterario. Quasi tutti i sovrani di questa dinastia teocratica furono
tra i più importanti scrittori del Montenegro di questo periodo. Vi erano due generi:
le epistole e le cronache storiche che raccontavano i periodi di pace e guerra in
Montenegro. Tra queste epistole le più importanti, non solo per motivi letterari,
sono quelle di Petar I Petrovic Njegos (circa 1747-1830). Queste epistole furono
scritte nel linguaggio della saggezza nazionale per volere del vescovo o del sovrano
stesso e riflettono il dramma dell’esistenza. Petar I Petrovic ha anche lasciato
l’incompleta Breve Storia del Montenegro. Anche il suo predecessore Vasilije Petrovic
Njegos (1709-1766) scrisse una breve storia del Montenegro. La sua opera, intitolata
Storia del Montenegro, venne pubblicata a Mosca nel 1754.
Fino alla metà del XIX secolo, la letteratura in Montenegro era principalmente orale.
Le persone di talento scrivevano poesie e racconti, favole, fiabe, proverbi e leggende.
In questo caso, la letteratura orale non si limita a raccontare un evento, ma dimostra
anche che tale evento è realmente accaduto.
Parallelamente alla letteratura orale, nelle città costiere del XVI e XVII secolo,
più soggette all’influenza dell’Europa e anche a quella di altri paesi, appaiono
opere di letteratura che tenevano più o meno il passo con gli sviluppi in Europa.
Questi scrittori, tra cui Andrija Zmajevic, scrissero libri vicini alla letteratura
barocca.
Nella storia della letteratura del Montenegro, si dice solitamente che l’evento
più importante prima di Njegos fu il soggiorno nel paese di Simo Milutinovic Sarajlija
(dal 1827 al 1830). Era l’insegnante di Nejgos e contribuì allo sviluppo dell’attività
letteraria in Montenegro. Raccolse poesie nazionali e pubblicò un’antologia, Poesie
del Montenegro e dell’Erzegovina, mentre, dall’altro lato, scrisse Storia del Montenegro
o opere di letteratura come La Virtù montenegrina, La Donna serba o La Tragedia
degli Obilic. Milutinovic è il predecessore di molti celebri scrittori che vissero
in Montenegro nella seconda metà del XIV secolo influenzando così lo sviluppo della
letteratura (Laza Kostic, Ljuba Nenadovic, Sima Matavulj ecc.).
Petar II Petrovic Njegos (1813-1851) è il più grande scrittore nella storia della
letteratura montenegrina. Ispirandosi a forme non scritte di letteratura, Njegos
combinò la forza della letteratura orale e la sua conoscenza della tradizione letteraria
europea, rappresentando nella sua opera l’intera epoca del romanticismo. Iniziò
raccogliendo poemi epici nazionali del Montenegro che pubblicò in un’antologia intitolata
Specchio serbo (1846). Dopo aver scritto dei classici come The Hermit of Cetinje
(L’Eremita di Cetinje, 1834) e Svobodijada (1835), scrisse le grandi epopee romantiche
The Ray of Microcosm (il Raggio del Microcosmo 1845), Il Serto della Montagna (1847)
e The False Czar Stephen the Small (Il Falso Zar Stefano il Piccolo, 1851). Il raggio
del microcosmo è un poema filosofico che tratta questioni cosmiche relative al posto
occupato dall’uomo nel mondo, Il falso Zar Stefano il Piccolo racconta un episodio
tratto dalla storia del Montenegro in cui una persona si auto elesse zar, mentre
il suo capolavoro è Il serto della montagna, una commistione di storia e poesia,
vita vissuta e saggezza, il dramma della creazione. La grandezza di Njegos precorse
i suoi tempi.