L'Italia e il Montenegro
I rapporti con la penisola italica, la più vicina parte dell’Europa occidentale,
sono intensi già da più di due millenni Per più di 6 secoli il territorio montenegrino
ha fatto parte dell’impero romano e in seguito aveva intensi rapporti con la Puglia,
lo Stato pontificio e soprattutto con Venezia. Nel XIX secolo sentì l’influenza
delle idee risorgimentali e alla fine del secolo i legami con l’Italia furono rafforzati
grazie al matrimonio della principessa Elena di Montenegro con il principe di Napoli,
poi re d’Italia, Vittorio Emanuele III. Proprio in quell’occasione fu lanciato sul
mercato l’Amaro Montenegro. L’Italia era l’unica delle potenze che si oppose nel
1918-1920 alla cancellazione dell’indipendenza del Montenegro e governo in esilio
si estinse in Italia, dove ancora per qualche anno rimassero in vita decine di comitati
montenegrini; il re e la regina furono seppelliti a Sanremo.
Anche durante la Jugoslavia di Tito i legami economici e culturali con il Montenegro
sono stati intensi. Ciò nonostante il Montenegro rimane in Italia poco conosciuto.
Durante le guerre jugoslave nel Montenegro si instaurarono molti faccendieri e soprattutto
contrabbandieri italiani che avevano trovato lì una base ideale per il contrabbando
di sigarette. I loro motoscafi attraversavano ogni notte l’Adriatico passando indisturbati
accanto alle navi della NATO , tra le quali anche quelle italiane, che in teoria
avrebbero dovuto tenere bloccate le acque territoriali montenegrine . Anche l’Italia
ufficiale e i media italiani tacevano sul conturbando finché il Montenegro era un
fedele alleato della Serbia , perché l’Italia, come gli altri grandi stati europei
( eccetto la Germania), puntava su Belgrado prima di Milosevic e poi di Kostunica.
Dunque il Montenegro cominciava ad essere demonizzato per questo contrabbando appena
dopo che il suo governo cominciò ad opporsi a Belgrado.
L’iscrizione di Djukanovic nel registro degli indagati di alcune Procure italiane,
per i legami con la criminalità organizzata e il polverone politico e mediatico
riservatogli a proposito in Italia, è stata una pressione per frenare le mire indipendentiste
dell’uomo forte del Montenegro, che non ha dato nessun risultato. E’ strano che
già da alcuni anni, da quando le sigarette contrabbandate arrivano in Italia, non
più dal Montenegro, ma dagli altri stati balcanici, nessuno non ne parla più.
I governi di centrodestra e di centrosinistra hanno favorito i legami con la Serbia
e sono stati contrari all’indipendenza montenegrina, mostrando poco realismo politico.
Come conseguenza l’Italia non ha valorizzato i legami storici con il Montenegro
per favorire la collaborazione economica, culturale e politica
Gli imprenditori e gli investitori italiani sono poco presenti nel Montenegro e
gli aiuti italiani alla transizione montenegrini sono insignificanti rispetto a
quelli di altri stati europei e degli Stati Uniti. Ciononostante il Montenegro rimane
sempre interessato a collaborare con l’Italia sperando che finalmente la politica
della Farnesina cambi.
Ultimamente, dopo che l’Italia ha riconosciuto l’indipendenza del Montenegro, ci
sono importanti segni di miglioramento dei rapporti tra i due stati situati sulle
sponde opposte dell’Adriatico
Prof. Antun Sbutega
Montenegro, un nuovo stato nei Balcani