Montenegro, una storia millenaria
  
    Il Montenegro era la più piccola repubblica jugoslava ed ora è il più piccolo stato
    balcanico, con 13.000 kmq e 672.000 abitanti. Si tratta di un paese molto complesso
    dal punto di vista etnico, religioso e culturale con il 40,4% montenegrini, il 30%
    serbi, il 4,3% musulmani, il 9,4% bosniaci, il 7% albanesi e il 1% croati e il 70%
    ortodossi ( divisi tra la Chiesa ortodossa serba e la Chiesa ortodossa montenegrina),
    il 21% musulmani e il 4% cattolici.
  
    Anche se poco conosciuto all’estero, il Montenegro non manca da una storia millenaria,
    drammatica e spesso tragica. Al contrario, il problema è caso mai la sovrabbondanza
    della storia; Churchil affermò che i Balcani producono più storia di quanto sono
    in grado di consumare.
  
    Nell’ Evo antico faceva parte di un regno illirico, conquistato dai romani nel 167
    a.C. Dopo il crollo dell’impero occidentale passa sotto il controllo di Bisanzio
    e nel VI e VII secolo subisce più ondate dell’invasione slava, che conquistano il
    paese con l’eccezione delle città fortificate sulla costa.
  
    Il lungo processo della cristianizzazione degli slavi fu completato nel X secolo,
    grazie soprattutto all’opera dei benedettini. Dopo una rivolta contro Bisanzio,
    nel 1042 il Montenegro conquista l’indipendenza con i sovrani della dinastia Vojisavljevic.
    In quell’epoca il paese era cattolico e il primo re ricevete la corona del re dal
    papa, ma destabilizzato dalle guerre civili il regno venne conquistato dalla Serbia
    nel 1189.
  
    Durante il periodo del dominio serbo comincia l’introduzione dell’ortodossia e del
    sentimento “nazionale” serbo.
  
    Dopo la morte dello zar Dusan ( 1355), lo stato serbo si disintegrò, e la Zeta acquistò
    l’indipendenza con la dinastia Balsic ( 1360-1421). Dopo una nuova breve conquista
    da parte dei despoti serbi, il Montenegro diventa ancora una volta indipendente
    con la dinastia Crnojevic ( 1451-1496) che riconobbe la sovranità di Venezia; ma
    nel 1496 il paese venne conquistato dai turchi. Nei prossimi secoli la struttura
    etnico religiosa diventa ancora più complessa, con l’insediamento dei turchi nelle
    città e con l’islamizzazione di una parte della popolazione.
  
    All’inizio del XV secolo l’intero litorale passa sotto il governo di Venezia, un
    fatto decisivo per la futura storia del Montenegro. La Repubblica di Venezia diventò
    un potente alleato nelle guerre contro i turchi e nel XVII secolo i montenegrini,
    organizzati nelle tribù e guidati dai loro metropoliti principi ortodossi, cominciarono
    la secolare lotta per l’indipendenza. Con la dinastia di Petrovic nel XVIII secolo
    nella regione confinante con i territori veneziani venne creato un territorio libero
    e s’instaurò una teocrazia. Decaduta Venezia, i montenegrini trovano il nuovo protettore
    nel potente impero russo, slavo e ortodosso .
  
    Il Montenegro diventò dunque il primo stato balcanico che conquistò, grazie ai secolari
    sforzi bellici un’autonomia e in seguito un’indipendenza di fatto dall’impero ottomano.
    Trasformato nel 1852 in un principato laico,venne riconosciuto anche formalmente
    indipendente al Congresso di Berlino nel 1878. Durante il suo lungo regno ( 1860
    -1918) il principe ( dal 1910 re) Nikola I, si sforzava di modernizzare il povero
    e arretrato paese, ma regnava da autocrate il che provocava il malcontento e l’opposizione.
    I Petrovic avevano le ambizioni di allargare lo stato e di trasformare il piccolo
    principato nel Piemonte degli slavi meridionali ortodossi che in quell’epoca avevano
    preso l’identità nazionale serba e invece di rafforzare la coscienza nazionale montenegrina
    diffondevano tra i propri sudditi quella panserba, affermando che il Montenegro
    fosse la Sparta serba. Questo provocò la rivalità con la dinastia serba, che aveva
    le stesse aspirazioni.
  
  
    Vincitore delle guerre balcaniche 1912-1913, il Montenegro entrò al fianco della
    Serbia nella Prima guerra mondiale offrendo un’eroica resistenza all’armata austro-ungarica
    subendo gravissime perdite ( 40% dei soldati). Nel gennaio del 1916, fu occupato,
    insieme alla Serbia e il re con il governo andò in esilio in Francia.
  
  
    Nonostante fosse uno dei paesi vincitori , nel 1918, il Montenegro venne occupato
    dalle truppe serbe e annesso alla Serbia in modo illegittimo, con la complicità
    degli alleati ( soprattutto della Francia) e il re fu condannato all’esilio. I montenegrini
    erano favorevoli alla costituzione della Jugoslavia federale o confederale, ma i
    metodi violenti e illegittimi serbi provocarono una rivolta e una guerra civile
    che duro fino al 1925, causando migliaia di vittime. Persa l’indipendenza, il Montenegro
    fu inglobato nella Jugoslavia,come parte della Serbia, senza alcuna autonomia.
  
  
  
    
      Prof. Antun Sbutega
    
      Montenegro, un nuovo stato nei Balcani
    
   
  
	      
        
        